sabato 4 settembre 2010

Certe cose non dovrebbero mai accadere, eppure:


Arsenico e ammoniaca oltre i limiti A Fornase la pattumiera dei veleni

 SPINEA. Arsenico, ammoniaca, ferro e manganese. C’è di tutto e in quantità abnormi nelle profondità dei terreni attorno alla discarica di via Prati. Arsenico 11 volte sopra i limiti, ferro 20 volte, manganese 8 e ammoniaca addirittura 30. A divulgare i dati è il Comune, dopo che il sindaco Silvano Checchin ha emesso un’ordinanza che vieta l’uso per consumo umano e a scopi zootecnici dell’acqua dei pozzi fino a 50 metri. I rilevamenti riguardano i piezometri posizionati vicino alla discarica gestita dalla società Integra, ex Ecoveneta e sono riferiti alle acque di falda. Valori che parlano chiaro e rilanciano l’allarme sulle conseguenze ambientali e per la salute di chi risiede in zona. In pratica sono state superate quasi tutte le soglie di contaminazione. «Il divieto è stato proposto in via cautelativa dall’Asl 13 dopo che l’Arpav ha segnalato il superamento dei valori minimi consentiti per quanto riguarda la presenza di arsenico, manganese, ferro e ammoniaca» commenta Checchin, che ora invita la Regione a bloccare le autorizzazioni di ampliamento della discarica. «La contaminazione segnalata per le acque di prima falda, almeno per quanto riguarda Spinea, non va affatto sottovalutata» continua il sindaco. Resta dunque alto l’allarme attorno alla discarica di via Prati. La cava, chiusa da tempo, è sotto esame da parte della Regione per un eventuale progetto di riapertura, contro il quale sia Spinea, che Mira, ma anche la Provincia, si sono espressi in modo contrario. «Questi dati - prosegue Checchin - confermano un livello di inquinamento delle acque sotterranee già elevato e che sta colpendo in maniera pesante le falde dei due territori. L’avvelenamento anzi rischia di interessare ancor più pesantemente le zone a valle del sito. Sarebbe assurdo oggi insistere col conferimento di nuovi materiali che aggraverebbero ulteriormente la situazione». Intanto, per valutare il reale interessamento delle acque sotterranee per il futuro, l’Als 13 ha chiesto all’Arpav un controllo costante delle acque in corrispondenza di due pozzi, situati uno a monte e l’altro a valle della discarica. Ovviamente, a queste condizioni, il divieto di utilizzo dell’acqua permane fino a nuove disposizioni.   -Filippo De Gaspari

Ulteriori approfondimenti sul tema della discarica:

Si tratta dell'ennesimo sfregio su Spinea, in barba al buonsenso ed al buon gusto.

Al seguito di una richiesta d'informazione inoltrata al Comune di Spinea in merito alle caratteristiche della nuova piazza di S. Bertilla, ho chiesto chiarimenti anche sul perché si permettesse la realizzazione di parcheggio distruggendo parte del giardino di fronte la villa Ponci (scuola d'infanzia S. Giuseppe). Il comune ha risposto che: 

Il progetto della nuova piazza di S. Bertilla non prevede la distruzione di parte del giardino della scuola materna parrocchiale per realizzare un parcheggio, in quanto l'area citata è esterna al perimetro dell'intervento urbanistico. Questo progetto fa parte invece di un intervento di rifacimento del sagrato della chiesa, quindi di proprietà privata, che sarà eseguito dall'amministrazione comunale in base a precedenti accordi con la Parrocchia, a completamento della costruzione della nuova piazza.
Il progetto è in fase avanzata ma non è ancora finanziato.


Ritengo terrificante che l'amministrazione esegua (a proprie spese?!? quindi a spese della cittadinanza!) su proprietà privata (della parrocchia) in base ad accordi (quali?) un intervento devastante per realizzare un parcheggio davanti al prospetto principale di una villa veneta del XVIII secolo, distruggendone parte del giardino e facendo si che la visuale sulla villa sia perennemente deturpata dalle auto posteggiate davanti la sua facciata in stile classico.






Invece di fare l'ennesimo parcheggio (in zona di certo non mancano: dietro la chiesa ed all'albergo, e molti posti auto sono stati realizzati nella lottizzazione del PN18), si dovrebbe invece riqualificare l'area verde e dare maggiore dignità ad un edificio che pur non di estrema importanza, costituisce comunque una delle poche memorie storiche della nostra città ancora sufficientemente intatta.

Per esempio, l’Istituto Regionale per le Ville Venete intende attribuire misure di sostegno, a fondo perduto, ai sensi dell'art. 113 del D.Lgs 42/2004, finalizzate a promuovere la conoscenza del patrimonio culturale costituito dalle Ville Venete e assicurarne le migliori condizioni di utilizzazione e fruizione pubblica. In tal senso c'è un bando di concorso:


Bando 2010 Finanziamenti per interventi di riqualificazione di contesti di Villa. Misure di sostegno a fondo perduto



Sembra invece che, quello dei Ponci sia un nome ed un destino (pensate alla fine fatta dal parco di villa Ponci a Mestre) per non parlare di quanto è successo al parco di villa del Maino (ora piazza Fermi). Questo ennesimo scempio DEVE ESSERE IMPEDITO!





Invito pertanto tutte le persone di buona volontà che condividono l'idea che non sia possibile perpetrare un ulteriore simile scempio di far sentire sin d'ora la propria voce inviando un messaggio all'indirizzo del sindaco 

Spett. signor Sindaco
al parcheggio davanti Villa Ponci (scuola d'infanzia S. Giuseppe) dico: NO, grazie!