Da anni, nella varie versioni del PRG che si sono susseguite, c'è una strada che inizialmente doveva divenire una sorta di via Roma Bis e convogliare il traffico dalla località Fossa, percorrere il territorio di Spinea a Sud della via Miranese e parallelamente ad essa per arrivare almeno fino a via Oriago, con la possibilità di proseguire poi ulteriormente verso Marghera .
Al tempo era sicuramente un strada funzionale alle esigenze di una città dove una porzione significativa della popolazione era impiegata in un modo od in un altro nell'area industriale di Porto Marghera. Ora non più.
Quella strada non è stata mai realizzata, per mancanza di fondi o per mancanza di volontà; ora però non può più essere realizzata perché le aree di campagna su cui si doveva realizzare il suo percorso sono ora aree edificate, ma un breve tratto è ancora realizzabile e potrebbe collegare via Martiri con via Capitaneo e proseguire per arrivare fino a via Bennati; il primo tratto di questa strada, quello che va da via Martiri a via Capitaneo è quello che impropriamente è stato recentemente chiamato “Tangenziale Sud“.
L'opera è stata inserita tra le opere “complementari” al Passante di Mestre, intervento 8bis, anche se è evidente che non ha nulla a che vedere con il passante. Già dalla numerazione si evince una strana anomalia, inizialmente tale intervento non era previsto, solo all'ultimo minuto viene inserito nella lista delle opere complementari e viene provvidenzialmente inserito tra l'intervento 8 adeguamento S.P. 36 da Fossa a Rossignago e l'intervento 9 collegamento Rossignago – Asseggiano (o più comunemente Tangenziale Nord).
Ci è stato detto che questa strada sarebbe servita a decongestionare il traffico su via Roma, ma anche l'ultimo degli stupidi si può facilmente rendere conto che una strada che parte da via Martiri ed arriva in via Capitaneo non è certamente in grado di alleviare in alcun modo i problemi di traffico di via Roma.
E' invece evidente come questa strada sia estremamente funzionale al Piano Norma 16, l'ennesima lottizzazione destinata a cementificare l'area verde inserita tra la via Cici e Via Capitaneo, un intervento di “ricucitura e completamento del tessuto urbano”, pensato in un'area mal collegata alle viabilità principali (via Cici e via Capitaneo sono strade che, per dimensioni e caratteristiche di alcuni loro tratti, dovrebbero essere a senso unico).
E' evidentemente una fortuita coincidenza che in sede di individuazione delle opere complementari al passante si sia riusciti ad inserire e far finanziare, con soldi pubblici, questa strada così funzionale ad una lottizzazione privata.
Nel momento in cui sono arrivate le prime istanza di esproprio, un particolare importante non è sfuggito ai cittadini interessati, che in seguito, riuniti nel Comitato Viabilità hanno osteggiato l'opera.
Nelle previsioni del PRG la strada si sarebbe dovuta raccordare alle vie Martiri e Capitaneo con due rotonde che nella documentazione tecnica erano previste di circa una ventina di metri di diametro, adatte cioè a gestire un normale traffico medio-leggero di tipo residenziale ed urbano, adatte anche alla circolazione di autobus (il raggio di curvatura per i bus articolati è di 11-12 mt.).
Il nuovo progetto invece prevede enormi rotatorie, 44 mt. il diametro quella su via Martiri ed addirittura un ovale di 42x88 mt. su via Capitaneo (praticamente come un campo da calcio regolamentare); sicurezza stradale? Non credo, le caratteristiche della strada indicano da subito una previsione della stessa per afflussi di traffico pesante! Strano.
Il 17/06/2009, poco dopo le elezioni amministrative di Spinea, viene presentato sul sito di Europa Concorsi un progetto per la piscina olimpionica di Spinea da realizzarsi proprio a fianco dello stadio S. Alliende, a firma dell'arch. Versuro Giampaolo. Naturalmente nel progetto è visibile la strada in questione. Certo Spinea attende da tempo e meritatamente di poter avere una propria piscina, ma dobbiamo stare attenti a ciò che ci viene proposto in cambio, forse non ne vale veramente la pena.
Recentemente si è appreso che esiste un project financing per la realizzazione della piscina ed il luogo individuato è proprio quello previsto nel progetto dell'arch. Versuro, accanto allo stadio.
Ancora una volta questa strada appare sempre più funzionale ad interessi dei privati; ma teniamo bene a mente la questione delle rotonde perché, nonostante la presenza della piscina queste continuano ad essere di dimensioni esagerate ed al momento inspiegabili se non fosse che …accanto la progetto della piscina, i promotori interessati ad investire nella piscina chiedono in cambio di poter realizzare una CENTRALE ENERGETICA A BIOMASSA VEGETALE.
Una centrale a biomassa costituisce teoricamente una fonte di energia rinnovabile (le coltivazioni con cui si dovrebbe alimentare lo sono) con un bilanciamento ambientale vicino a zero (perché le emissioni di Co2 derivanti dalla combustione dei vegetali restituisce in atmosfera la stessa quantità di Co2 che questi vegetali hanno assorbito in vita). Questo però può essere vero se la centrale in questione è posta nelle immediate vicinanze dei luoghi di produzione della biomassa vegetale.
Siamo dunque arrivati al punto della questione. Spinea con un territorio di circa 15 Kmq di cui circa la metà fortemente urbanizzato non sarà mai in grado di produrre biomassa sufficiente ad alimentare un impianto di dimensioni tali da giustificare l'investimento proposto. La biomassa necessaria ad alimentare la centrale non potrà che arrivare da fuori il territorio comunale e per far arrivare camion su camion di materiale combustibile non mancano certo le strade (il passante ed i relativo casello sono vicini). TRAFFICO PESANTE! Ecco quindi come si giustifica la necessità di grandi rotatorie sulla strada di collegamento 8bis.
Coincidenza, io non credo nelle coincidenze!
Ha ragione il capogruppo della Lega Roberto Lazzarin, "siamo tutti favorevoli alla piscina, ma un impianto a biomassa delle dimensioni necessarie per giustificare un accordo con soggetti privati, necessita di materia prima da bruciare nelle quantità tali da far presagire un continuo movimento sul territorio comunale di un numero sconsiderato di camion. E quanto ad anidride carbonica, mi pare che Spinea paghi già la presenza del Passante, dalla camionabile e anche del forno crematorio"
Lazzarini, che sta seguendo a livello comprensoriale la questione bio masse a partire da quella di via Rivale a Caselle, spiega anche cosa accadrebbe nel caso non si fermasse subito l’impianto. "E’ vero che gli esperti del settore dicono che la Co2 emessa è equivalente a quella che la stessa materia bruciata sottrae all'ambiente ma il problema qui è che il prodotto bruciato a Spinea sottrarrebbe Co2 altrove per emetterla nel nostro territorio".
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