giovedì 22 aprile 2010

Una proposta per cambiare rotta

Alla ns attenzione, la situazione del mercato immobiliare e delle nuove costruzioni.
Articolo de IL GAZZETTINO. Come da tempo andiamo dicendo il fervore edificatorio degli ultimi anni comincia a ritorcesi contro i suoi stessi promotori, imprese di costruzione in crisi, agenzie immobiliari deserte. Cari signori è tempo di cambiare mestiere!
Maurizio Dianese
-La crisi picchia duro nel settore dell’edilizia. Al punto che in Comune (di Venezia) "dormono" una trentina di permessi di costruire. Si tratta di permessi pronti da tempo e mai stati ritirati o che sono scaduti perchè è passato un anno da quando sono stati rilasciati e i lavori non sono ancora iniziati. I permessi "morti" che giacciono negli uffici comunali sono la prova provata che i costruttori sono alle corde. Del resto basta guardarsi in giro, le case di bassa qualità ormai vengono svendute e l’unico segmento di mercato che tira è quello dell’extra lusso. Ma quanta gente c’è a Mestre in grado di spendere senza colpo ferire 1 milione di euro per un appartamento? Pensare che il residenziale è l’unico settore che ancora regge, se invece parliamo di direzionale o commerciale, allora son dolori. Ma anche le case ormai cominciano a soffrire e questo spiega come mai ci siano permessi a costruire che non vengono ritirati o che vengono lasciati scadere. Non solo, c’è anche una quota che ritira il permesso, paga la prima rata di oneri di urbanizzazione e poi non paga più. Tra l’altro c’è da mettere in conto che gli oneri di urbanizzazione sono aumentati del 35 per cento due anni fa. E’ vero che erano fermi da 7 anni, ma un aumento del genere in questo momento si è fatto sentire. Secondo Saverio Centenaro, l’ex presidente della Commissione urbanistica, picchia più la crisi degli aumenti del Comune, ma c’è più di un architetto che protesta perchè una monofamiliare in piena campagna a Favaro è arrivata a costare, tra una cosa e l’altra, fino a 50 mila euro di tasse varie - oneri di urbanizzazione e costi di costruzione. Paradossalmente spende di meno uno che costruisce a Carpenedo, in zona già urbanizzata. Lì una familiare viene meno di metà, cioè sui 20 mila euro. Sono tanti soldi comunque, ma con gli oneri di urbanizzazione il Comune rimpingua le esauste casse di Cà Farsetti. Qualcuno - Renato Boraso - protesta per gli aumenti, ma l’impressione è che si tratti di ben altro se al Terraglio in zona Aev si è fermato tutto, se in via Bissuola angolo via Sforza i 100 alloggi previsti sono bloccati, se la trasformazione dell’ex cinema San Marco è rimasta al palo, se in via della Spiga - 4 casette a schiera - se a Favaro - 6 palazzine - se in via Trento il capannone dell’ex Opel Mestrina ancora attende l’arrivo delle ruspe. E’ vero che sono partiti i mega interventi come l’area dell’ex Umberto I, ma per uno che va avanti, sono in tantissimi, grandi e piccoli, che soffrono.
(Mercoledì 21 Aprile 2010)
Poi ci sono le "novità", sempre da Il Gazzettino, stessa pagina:
L’ultimo grido è la permuta. Tu dai la vecchia casa a me e io vendo la nuova casa a te. Il costruttore fa un doppio affare, con la casa vecchia - che poi ristruttura e rivende - e con la casa nuova. Ma anche a chi compra conviene la permuta perchè il mercato delle case di fascia medio-bassa è crollato. Non parliamo di zone come Marcon dove c’è un migliaio di appartamenti che non trovano acquirenti e se ti capita di aver bisogno di incassare subito, ti tocca svendere. Ma anche a Mestre il mercato è debole e chi decide di acquistare sa che compra a meno, ma anche che vende a meno casa sua. Col rischio che, se si tratta di un condominio degli anni Sessanta, le probabilità di non riuscire proprio a vendere l’appartamento - e neanche a svenderlo - sono altissime. E così, per evitare di restare con il cerino in mano, più di qualcuno ha pensato alla permuta. In questo modo non ci sono più sorprese - tipo l’acquirente del tuo vecchio appartamento che non riesce a versarti tutti i soldi perchè lui, a sua volta, non ce la fa a vendere casa sua. Sorprese zero e tutti contenti, con il solo costruttore che rischia, ma in questo momento si rischia meno a comprare il vecchio che a costruire il nuovo.
Ed allora un'idea, agenzie immobiliari, imprese di costruzione con il patrocinio del comune non istituiscano un meccanismo che favorisca la permuta di vecchi appartamenti e case, vetusti e spesso non a più norma dal punto di vista impiatistico ed energetico, con nuove costruzioni fra le tante vuote ed invendute nelle recenti lottizzazioni. Gli edifici così liberati, potranno essere demoliti e ricostruiti, secondo criteri qualitativamenti ed estetici attuali ed in linea con un progetto di rivalutazione del centro cittadino. Ne guadagnerebbro tutti:
- I proprietari delle case avrebbero immobili nuovi seppur non più in area centrale, ma poi Spinea non è così grande e la ns. periferia non è poi così distante dal centro.
- Gli immobiliaristi che acquisirebbero la possibilità di edificare nuovo in centro con un plus valore rispetto gli immobili ceduti in periferia.
- La città che vedrebbe il proprio centro riqualificato e rinnovato e fermarsi la continua espansione delle aree edificate a discapito del territorio campestre per concentrarsi sul recupero del centro e delle aree urbane degradate.
Troppo difficile mi sa :-(

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